LETTERE E LETTURE
Ora esce il seguito di “Lettere e letture”, sarà autunno-inverno 2021 e il lungo discorrere di Tiberio e Stefania, tra divagazioni e riflessioni, ci consegna un granaio di poesia, letture e riletture, aneddoti. Una tessitura che è la loro ma ci comprende in tanti, ci chiama come una eco a rileggere il nostro autunno-inverno. Il loro linguaggio è colto, colloquiale, capace di registri e toni diversi, mai banale. Il loro viaggio epistolare è un lungo discorso, una tessitura di resoconti quotidiani, di ricordi, di vivide incursioni nella poesia, nel cinema, nell’arte.
Giulia Alberico (autrice de La Signora delle Fiandre, Piemme)
Questo libro fa riemergere dalle nebbie del tempo ricordi di pagine lette anni fa, dà una dolce spolverata alla memoria e ci pungola, ci stuzzica, ci invita a non accontentarci del qui e dell’ora come insegnano oggi i guru orientali della meditazione. Le lettere di Fusco e Sirtori dimostrano come senza “ieri” non può esserci l’oggi e neanche il domani. A ogni pagina si fa un incontro, ci si imbatte in un personaggio famoso che avevamo rinchiuso in qualche cassetto della nostra memoria e si fa conoscenza con uomini e donne normali che gli autori rendono eccezionali.
Lucia Esposito (Caporedattore Cultura del quotidiano “Libero”)
SE SEGNO… ABBIAMO VINTO?
Le Bomberine sono una squadra di calcio a 5 femminile di Padova, salita negli ultimi 10 anni agli onori della cronaca per la straordinaria visibilità sui social network.
Ma cosa si cela realmente dietro a tutto questo clamore mediatico?
“Nella partita più importante della loro storia le Bomberine non sanno se la palla in rete significherà vittoria o meno.
A loro, l’unica cosa che interessa è lo stare insieme”Adriano Galliani
PICIUL
Piciul racconta Napoli, che è fin troppo narrata, dal punto di vista di un gruppetto di ragazzini rumeni.
Fra i tanti migranti che abitano la città come fantasmi, africani, cinesi, ucraini, filippini, peruviani, pakistani, certo i rumeni sono i più segreti. Ed è scomodo guardare il dolore che non si sana, i pozzi che non hanno alcuna luce al fondo, praticare la letteratura che non consola. Eppure una pulizia e una purezza è sempre salva nei ragazzini di questo romanzo, nel loro desiderio di crescere e salvarsi, di essere felici, di non tradirsi quando sono stati già venduti dalla Storia.
È scomodo guardare il dolore che non si sana, i pozzi che non hanno alcuna luce al fondo.
TUTTO IL BUONO DELLA SOLITUDINE
Un libro che racconta storie di viaggio e di vita, di cadute e di risalite, passando attraverso nottate senza freni, cortocircuiti sentimentali, insofferenze e aspettative tradite, amici mai esistiti, terre di confine ed inverni artici, ricchezze di piombo e vite di gelo e ci consegna una forte convinzione: la fortuna, quella vera, le persone se la devono meritare. E se la devono costruire con le proprie mani e con il proprio sudore.
EMILIE GIUNGE A ME IN SOGNO
Traduzione e cura di Tiziana D'Amico
Ultimo titolo della collana Edice 69, Emilie giunge a me in sogno è un breve testo surrealista scritto e illustrato da Jindrich Štyrský nel 1933. Pubblicato come stampa privata, appartiene alla cosiddetta “fase erotica” di Štyrský, in cui la ricerca sulla sessualità e la psiche si interseca con quella sui rapporti tra desiderio erotico e creazione artistica.
Emilie giunge a me in sogno è un testo denso e ambiguo che avvolge il lettore in uno spazio-tempo spudoratamente personale e soggettivo. Davanti agli occhi di chi legge si materializzano immagini di corpi femminili e oggetti che appartengono al sogno, al desiderio, al ricordo di un io narrante tanto feticista quanto melanconico che tende a sovrapporsi con la figura autobiografica di Štyrský. Tradotta in francese, tedesco e inglese, l’opera appare ora per la prima volta anche in italiano in un volume che, oltre a comprendere l’edizione originale del testo con la postfazione di Bohuslav Brouk e le riproduzioni dei collage dell’autore, include altri quattro testi brevi («Sogni») di Štyrský.
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ALLE DONNE PORTOGHESI
Traduzione e cura di Vanessa Ribeiro Castagna
Considerato il primo manifesto femminista portoghese, Alle donne portoghesi (1905) riunisce alcuni scritti straordinariamente incisivi di Ana de Castro Osório. Unendo rivendicazioni femministe e afflato patriottico, l’opera espone con rigore e veemenza tutte le aspettative che le donne colte dell’epoca riponevano nel Partito Repubblicano negli anni che precedettero la fine della Monarchia portoghese e l’instaurazione della Prima Repubblica, avvenuta il 5 ottobre 1910.
Con grande lucidità e impeto, Ana de Castro Osório muove dalla definizione stessa di femminismo e, con abile argomentazione, punta a trovare negli uomini portoghesi dei compagni di lotta a favore dell’emancipazione femminile, dimostrando che la causa comune è l’interesse dell’intera Nazione. I temi che affronta, seppur contestualizzati in un tempo e un luogo altri, sorprendono a tratti per la loro persistente attualità, a dimostrazione della strada ancora da compiere, nel sud dell’Europa o ad altre latitudini.
PANE E LETTURA
A cura di Alessandro Farsetti, traduzione di Benedetta Lazzaro
Finora inedito in italiano, "Pane e lettura" (ca. 1932-1933) è uno dei capolavori meno noti di Andrej Platonov. Opera di rilievo nel panorama della prosa sovietica degli anni Trenta, esso è stato ritrovato negli archivi del KGB e pubblicato integralmente per la prima volta in Russia nel 2000. Le vicende del racconto si svolgono sullo sfondo dei lavori per l'elettrificazione di uno sperduto villaggio russo, abitato da contadini superstiziosi e stremati dalla carestia. Nel corso della storia emerge il contrasto tra le idee di due giovani ingegneri elettrotecnici, Semën Dusin e Dmitrij Sceglov, alle prese con la sfida titanica alle forze della natura: il primo crede nell'onnipotenza dell'uomo, che con l'evoluzione della scienza riuscirà a sottomettere a sé la materia e, magari, a sconfiggere la morte e a trovare il senso dell'universo; il secondo, malato e disincantato, accetta la finitudine dell'essere umano e l'insensatezza della vita, e spera solo che il progresso aiuti a ridurre le sofferenze materiali della gente. Lungi dal farsi sostenitore di una delle due concezioni, Platonov mette in bocca ai due personaggi quei dubbi ontologici ed esistenziali affiorati in lui nella Russia postrivoluzionaria. Questo mondo nuovo e inaudito si riflette anche nello stile di scrittura del racconto, in cui l'esperienza linguistica dei contadini del tempo, fatta di parlata non-standard con l'innesto di lessico sovietico e tecnico-scientifico non sempre ben compreso, si confonde con locuzioni stranianti che sembrano esprimere direttamente la Weltanschauung dell'autore. Ne deriva un affresco umano non privo di momenti satirici, ma in cui prevale l'amore per quei piccoli uomini di provincia, un po' strambi ma sinceri e sofferenti. In questo modo, la prosa platonoviana si discosta dalle attese dell'estetica ufficiale del periodo - il realismo socialista - per ricongiungersi a quella grande letteratura russa che si interroga sulle strutture dell'essere e sonda le proprie possibilità soteriologiche.
Altre informazioni →SAPHO
A cura di Simone Francescato, traduzione di Matteo Turra
Uno degli scandali più famosi del teatro americano, Sapho: A New Play in Four Acts (1900), adattato dall’omonimo romanzo di Alphonse Daudet e commissionato a Clyde Fitch dall’attrice Olga Nethersole, suscitò violente reazioni al suo debutto newyorkese dando luogo a un sensazionale processo per oscenità. Il dramma inscenava la passione di una seducente protagonista della bohème parigina, conosciuta come Sapho, per un giovane studente provinciale e inesperto, scandagliando la loro travagliata convivenza al di fuori del matrimonio. Seppur ambientato nella Francia di trent’anni prima, il dramma si confrontava con l’America di inizio secolo e con una società ancora impreparata a gestire il rapido mutamento dei costumi sessuali, la deriva dell’istituzione matrimoniale e le crescenti istanze dell’emancipazione femminile. Dando risalto alla spregiudicata interpretazione di Nethersole e alla bravura di Fitch nel costruire dialoghi brillanti e provocatori, Sapho va ricordato oggi come un affascinante esempio di naturalismo transatlantico nonché come il primo caso di censura del ventesimo secolo.
Questo volume costituisce la prima edizione del testo inglese inedito accompagnata da una traduzione italiana a fronte.
IL COMMISSARIO VIRGOLA E IL GIALLO DEI GIALLI
di Marco Zanchi
Quando un giorno, di punto in bianco, dall’Istituto Rossini scomparvero tutti i gialli, la notizia, seppur di nera, venne ripresa sin dai giornali di cronaca rosa. Qualcuno aveva fatto letteralmente sparire ogni pastello, evidenziatore, matita e pennarello color del sole dagli astucci dei poveri allievi...
Altre informazioni →LA VILLA OSCURA
di Nicola Moncada
La lunga storia di un ex medico, la cui carriera è rovinata da un’imperizia professionale, che su di lui si ripercuote anzitutto da un punto di vista personale. Guglielmo, il protagonista, provvede anzitutto ad autopunirsi, tramite l’isolamento e l’abuso di alcol. È un uomo che pur di non fare più del male ha deciso di smettere di vivere.
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TERMODINAMICA DELLA FELICITÀ
di Andrea Vidotti e Paolo Marta
Un viaggio che ha il sapore di una sfida e che si sviluppa su due piani apparentemente incompatibili. Il primo favolistico in cui si raccontano le vicende che seguono l’epica sfida tra la tartaruga e la lepre descritta tanti anni fa da Esopo. Il secondo scientifico con protagonista la Termodinamica.
Altre informazioni →NON È FINITA QUI
di Federico Camporese
La prima indagine dell'assessore Marco Molinari, ambientata nella terraferma veneziana, contemporanea e noir. Quando qualcuno decide che è lui la persona più indicata per indagare sulla morte di un ragazzino afgano, si trova di fronte a un bivio: lasciare perdere e classificare i biglietti che riceve come figli della mente di un mitomane, oppure mettere in campo tutte le risorse umane e materiali di cui è in possesso per indagare su questo caso?
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