IL MARE OSCURO DELLA VERITÀ
Adriano insegnante di italiano in pensione, tra lontani ricordi e allucinazioni cagionate dalla malattia, ripercorre le tappe della sua vita ritrovando le persone che ne hanno fatto parte, condizionandola. In primis i nonni che, a tutti i costi, vollero allontanarlo dalla Calabria per farlo studiare a Torino, sua città di adozione, le donne che lo hanno amato e infine Savino, suo compagno di giochi dell’infanzia calabrese, dalla vita alquanto avventurosa. Nell’esistenza apparentemente piatta e banale di Adriano si cela però un segreto che avvolge le sue origini, un segreto collegato a un misterioso incidente stradale accaduto tanti anni prima ai genitori. È proprio per scoprire la sua vera identità che il protagonista, seppur malato, tornerà nella sua terra, la Calabria, alla ricerca delle risposte ai tanti interrogativi che affollano la sua mente, in un presente che si confonde con il passato senza risolverlo del tutto.
IL VUOTO DELL’UOVO
In un mondo digitalizzato dove i contatti “social” sono più frequenti di quelli reali, dove la macchina ha sostituito l’uomo, dove la moda dell’apparire ci ha resi tutti ugualmente capaci di trasformarci in quel che vogliamo, e dove i nostri grovigli interiori vengono analizzati, sviscerati, spiegati e placati da qualche goccia di ansiolitico, può esistere un “ponte virtuale” da poter attraversare, al momento del bisogno, per recuperare tutto quello che il mondo classico ci aveva insegnato? Mia, la scrittrice protagonista di questo romanzo sembra provarci quando accidentalmente incontra Alex, il vicedirettore marketing della libreria dove lei deve presentare il suo libro. I due, entrambi fantasiosi e decisamente divertenti nel loro modo di essere e di comunicare sono l’esempio tipico delle relazioni del nostro tempo dove Eros, esattamente come Socrate spiegava, non è altro che un aprirsi a una mancanza, è un andare verso un punto di perdita, un vuoto che cerchiamo ininterrottamente di colmare, a volte forzando l’incastro con la metà mela sbagliata. Con la complicità di libri che profumano di cioccolata, cappuccini che sostituiscono pranzi e i colori delle caramelle il Dio dell’Amore catapulta i due in una bisca da libreria dove le regole servono solo all’esclusione, dove ogni mossa decentra il sistema verso la fuga, verso la perdita del senso. “Amore è di tal natura da essere amore di qualcosa o di nulla?” questa è la domanda che Socrate pone ad Agatone nel Simposio. Per Mia Amore è...
IL VAN GOGH DI SAN LIBERALE
Questa breve biografia aiuterà il lettore nella scoperta di Lionello Trabuio, artista, visionario, maestro del trasvisismo percorrendo tutte le varie tappe della sua vita. Gli ultimi due capitoli presentano una raccolta di documentazione sulla vita artistica del pittore, comprendente sia la partecipazione alle mostre e ai concorsi che altri momenti salienti così come riportati dai giornali o dai siti Internet.
Prima che il maestro ci lasciasse, l’autrice ha avuto occasione di intervistarlo a lungo, registrando il colloquio, un elemento questo che s’intreccia costantemente con la narrazione biografica. Un altro livello narrativo è il dialogo immaginario tra Lionello e l’autrice mentre lei sta scrivendo questa biografia. Per non confondere il lettore con queste tre narrazioni che procedono di pari passo attraverso tutta l’opera, è stato posto un divisore di testo tra una sezione e l’altra.
L’opera è arricchita da foto e da alcuni codici QR, apribili con un clic di smartphone, per vedere e per ascoltare, attraverso un video clip, Lionello Trabuio sul proprio telefonino!
Lionello Trabuio è un artista da scoprire: nelle motivazioni del suo fare pittura, nella chiarezza del suo messaggio, nella sua potente forza visionaria.
Dott.ssa Palladio, critico d’arte
Guida Erotica ai Musei Veneziani
di Claudio dell'Orso
Peggio delle foglie di vigna sul pube, sono i buchi lasciati dai falli strappati alle sculture antiche. Eppure, i superstiti “santissimi” testimoniano ancora vigore e importanza del mutilato monumentato. Finirono pure occultate da ramoscelli le curve delle statuarie (è il caso di dirlo) Veneri e di altre deità dell’Olimpo, ma fu inutile. Esibiscono ancora oggi una carica provocante in più.
Ammiccanti, semmai, appaiono gli accoppiamenti al volo, le mitologiche bestialità, i festini orgiastici eternati nei marmi. Sfrenati risaltano immagini e quadri che trasmettono messaggi sessuali o esaltano ambigui accadimenti. Protagonisti satiri, ninfe squinzie, giocherelloni amorini.
Dal profano al sacro, s’incrociano dipinti di grassocce Vergini col Bambin Gesù, ambigui Santi contornati da angioletti, per un dialogo poco mistico dagli imprevedibili sottintesi. Insospettate opere erotiche proliferano nei musei (e in qualche chiesa) di Venezia. Mai oggetto d’indagine e analisi.
Così, questo vademecum intende proporsi da filo conduttore per scoprirle, offrendo percorsi originali sempre documentati e accompagnandoli con testi e poemi classici sul tema.
Malandrini oggetti del desiderio, trasgressioni per colti guardoni, godurie adatte a curiosi che rifiutano il déjà vu.
Occhio. Inaspettati turbamenti stanno per arrivare!
DALL’ARGENTO AL PIXEL. STORIA DELLA TECNICA DEL CINEMA
di Carlo Montanaro
È finita un'era. Dopo centoventicinque anni, nelle sale cinematografiche è avvenuto il cambiamento. Non si distinguono più, per trasparenza sulla pellicola, le migliaia di figurine formate dall'argento e dai pigmenti colorati, tutto è diventato digitale, compresso, virtuale e costruito nell'alternanza velocissima di milioni (si spera, per ragioni di qualità) di punti, ovvero di pixel all'interno di una ordinatissima e minutissima griglia. Ma quello della proiezione è solo l'ultimo anello di una catena che sta trasformando il linguaggio più diretto tra quelli inventati nei secoli dall'uomo. Gli altri anelli – ripresa, montaggio, effetti speciali, rielaborazione e riproduzione del suono – hanno ormai subito radicali trasformazioni che spesso hanno significato progresso. Forse, allora, vale proprio le pena, accettata definitivamente questa trasformazione-rivoluzione, capire da dove si è partiti, come è nato il linguaggio cinematografico e come la sua grammatica prima e la sua sintassi poi, si sono evolute anche grazie allo sviluppo tecnologico.
Altre informazioni →ROTHKO IN LAMPEDUSA
di Luca Berta e Claudia Giubilei
UNHCR, the UN Refugee Agency, presents Rothko in Lampedusa. The project displays the work of eight established artists with personal refugee experience or who have made forced displacement a central theme in their artistic research and five emerging artists who are currently refugees. The exhibition seeks to shed new light on the condition and talent of people forced to flee.
Curated by Luca Berta and Francesca Giubilei and sponsored by UniCredit Group, the exhibition points to the ideal connection between one of the most celebrated artists of the 20th century and the refugees who arrive on Europe’s southern shores in search of safety and protection today. And it shows how, under the right conditions, their talent can not only flourish, but also be of immense benefit to the communities that take them in.
Mark Rothko has been chosen as the paradigm of an existential condition faced by numerous 20th century artists escaping racial, religious and political persecution, and which is, sadly, still current today. Having fled with his family from present-day Latvia to the United States of America, Rothko was able to express his talent and make his representation of the world and of his tormented existence available to the whole of humanity, enabling us to lose ourselves in his expanses of colour. What would 20th century culture have been without Rothko? And what if, among the mediatically indistinct mass of refugees now arriving in Europe, there is the Rothko of the 21st century?
PUBBLICITÀ: MODA E GUERRA
Se si potesse dire che la guerra c’è sempre stata, allora si potrebbe dire che anche la pubblicità (intesa come miscela di comunicazione e promozione, per convincere e attrarre), c’è sempre stata, dalle piramidi al Partenone. Le più colorite informazioni commerciali hanno una lunga storia: le troviamo in evidenza perfino nei postriboli di Pompei.
Più recente è l’idea che la pubblicità sia una forma di guerra, rivolta a conquistare la mente del consumatore. Il marketing prende in prestito la ter- minologia bellica, dal target alla mission, con in primo piano ovviamente le campagne pubblicitarie, intese come veri e propri piani di assalto e di assoggettamento.
Apparentemente, invece, moda e guerra rinviano a due linguaggi contrapposti. Pur avendo in comune la rilevanza della propaganda, l’una vende la vita, l’altra la morte.
Siamo il campo di battaglia di molteplici guerre culturali, capitanate dai marchi, dalle multinazionali, dai mercati. Prima che i nostri soldi, spesso una pubblicità senza scrupoli vuole la nostra anima, i nostri desideri e la nostra visione del mondo. Vista la sproporzione delle forze in gioco, non sarà una battaglia perduta in partenza, se ci sarà una maggiore consapevolezza della posta in gioco – con l’aiuto di questo agile, preciso, coinvolgente volume
Francesco Sidoti
Professore Emerito dell’Università dell’Aquila
I FONDI ANTICHI A STAMPA DI INTERESSE IBERISTICO IN QUATTRO BIBLIOTECHE DELLA PROVINCIA DI UDINE
Nonostante l’apparente lontananza geografica e storico-culturale della provincia di Udine dal mondo iberico, il fondo antico a stampa (1480-1830) di interesse iberistico presente in quattro biblioteche della provincia di Udine (Biblioteca Civica Guarneriana di San Daniele, Biblioteche Storiche Diocesane di Udine, Bioblioteca dell’Arte dei Civici Musei di Udine e Biblioteca dell’Archivio di Stato di Udine) si rivela ricco ed eterogeneo. Il risultato della ricerca finanziata dalla Regione Autonoma Friuli Venezia-Giulia, con un assegno di ricerca a valere sulle risorse della L.R. 34/2015 art. 5 c. 29-34, è il presente catalogo, che assolve una funzione didattica, come strumento di consultazione per la comunità universitaria e, allo stesso tempo, sostiene la valorizzazione di un patrimonio storico-letterario prezioso e sconosciuto ai più.
BELLO-BRUTTO / MI PIACE-NON MI PIACE
I libri del Renier, il nobile veneziano errante, sono sempre di piacevole lettura e ricchi di spunti interessanti e curiosi, in questo caso anche di pratici suggerimenti dovuti alla sua lunga e vasta esperienza.
TENTATIVO DI FUGA
Ventuno racconti brevi preceduti e introdotti, non a caso, da un prologo in cui vi sono due personaggi legati dallo stesso destino: trascorrere assieme alcuni anni in regime di privazione della libertà fisica.
I protagonisti dei racconti successivi sono alla ricerca di una via di fuga, frequente è il desiderio di una nuova vita, di una voglia di riscatto, di libera- zione da una solitudine, da un grigio conformismo, da una situazione problematica, a volte oppressiva e alienante: spesso con una scomparsa o con una ricomparsa sfidando anche i confini del reale. Il messaggio che traspare è la necessità di adattarsi a un ambiente ostico cercando di trovare un significato al di là dell’esistenza fisica. Per qualcuno arriva una sorta di giustizia inaspettata, una tragica fatalità che non lascia scampo.
ANTONOV 24
La bufera di neve non accenna a placarsi, nel turboelica fermo sulla pista del “Valerio Catullo” di Verona prendono posto 49 persone. Gli italiani sono 31, tutti piccoli imprenditori, commercialisti e uomini d’affari diretti a Timosoara e Bucarest, città chiave di un paese in cui stanno esplodendo poten- zialità economiche enormi, da poco sbloccate dalla caduta del regime comunista di Nicolae Ceausescu. È la sera del 13 dicembre 1995, Santa Lucia. Il comandante dell’aereo ha fretta di ritornare in Romania ma l’Antonov 24, costruito in Ucraina nel 1967, è in sovraccarico. I funzionari dell’aeroporto non si accorgono o non se ne curano, lo lasciano partire con le ali ghiacciate. Non è un decollo ma un salto sbilenco. L’Antonov si alza per meno di cento metri, vira e precipita in un pescheto poco dopo la fine della pista. Nessuno si salva. I processi penali si chiudono nel 2003 con condanne pesanti. Non così quelli civili, molti risarcimenti ad oggi non sono ancora stati pagati.
In questa ricostruzione giornalistica parlano magistrati, imputati, economisti e i congiunti di chi ha perso la vita. Parla, infine, la mancanza di segni a ricordo della tragedia.
TALI NOHKATI
All’inizio, non c’era nulla. La Luna e il Coiote, forze del Cielo e della Terra, si annoiavano. Si associarono per creare l’uomo. Il destino di Tali Nohkati, colui che cammina su due piedi, si confonde con quello dell’umanità. È l’inizio di una formidabile avventura per unire le civiltà e proteggere gli uomini. Questo racconto iniziatico ci conduce direttamente al centro della creazione accanto a personaggi valorosi e in compagnia di animali indimenticabili.
Padroneggiando la scrittura con uno stile notevole, Koza Belleli fa di questa epopea mozzafiato un omaggio alla fauna e alla flora e un vero e proprio invito a viaggiare.