L’argomento
Questa è una storia sconclusionata, senza capo né coda, proprio come solo la vita sa essere. Strampalati sono l’inizio, la fine e anche la scrittura. In mezzo c’è l’indicibile: la storia di sei donne provenienti dalle più disparate e disperate parti del mondo e della storia. Non poteva che essere così, visto che anch’io, Anna, voce narrante, sono nipote di emigranti e figlia di un uomo che, a quattro giorni di vita, era già un profugo di guerra. E così, di vita in vita, incontro, in ordine di apparizione, una rifugiata kosovara che si chiama Refije, una prostituta serba che si chiama Stojanka, una prostituta ghanese che non ha più nemmeno un nome, una badante ucraina che si chiama Natalìya e Tosca, mia madre, all’epoca in cui era a “servire” da due contesse “ricadute”, come diceva lei, nella Venezia della seconda guerra mondiale.
“E la settima?” direte voi, visto che il titolo è “Una di sette”. La settima è la donna che verrà, la splendida ragazza della copertina che, nella narrazione, si affaccia appena.
Le vite di queste donne sono tutte segnate da separazioni, sradicamenti, tragedie, infinite attese e solitudini, ma questo non le priva certo di senso, concretezza e bellezza. Un impasto di destini, insomma, dove il coraggio di ognuna, come una specie di lievito, preme e fermenta, dissolvendo le vicende individuali in una rappresentazione collettiva che aspira a una dimensione cosmica, quasi religiosa. Coraggio e cuore, naturalmente, perché senza il cuore, anche il coraggio vale meno di niente. Così, da semplici oggetti di un mondo esteriore che le plasma, le definisce o le distrugge, le mie donne diventano soggetti di un mondo interiore che ferocemente affermano, difendono e rinegoziano, giorno per giorno. È l’eterna lotta di ogni essere umano per una vita migliore. Qualche volta per una vita e basta.
Naturalmente sono tutte donne vere, che ho incontrato realmente, proprio nelle circostanze che ho raccontato. Così come sono vere le vicende narrate, purtroppo, anche se variamente distribuite e assemblate.
Nascere donna: questo è il problema. Per alcune di loro sarà un peccato originale che non contempla redenzione. Per altre sarà una condanna a morte.
L’autore
Antonella Benvenuti è nata a Meolo (VE) nel 1957 e vive a Venezia dove lavora presso la Corte d’Appello.
Ha pubblicato il suo primo romanzo Mala aria nel 2005 (Helvetia Editrice) e il secondo romanzo Calce viva nel 2013 (Toletta Edizioni).
Formato: 14,5X20,5, Pagine: 188, Legatura: Brossura, Lingua: Italiano, Collana: Linea Narrativa, Isbn: 978889964477, Prezzo: 15,00 Uscita: Aprile 2018